Santa Maria Capua Vetere
Carattere

(Antonio Gaudiano) -

Ha ricevuto tantissimi attestati di stima che forse potranno avere come conseguenza un ripensamento della sua volontà di rassegnare le dimissioni da consigliere del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere. L'avv. Ottavio Pannone, nei giorni scorsi aveva, infatti, inviato una lettera a tutti i componenti del gruppo di opposizione in seno al COA "Dignità forense" che fa capo all'avv. Angela Del Vecchio, preannunciando la sua intenzione di rassegnare le dimissioni. Imputava tale determinazione alla mancanza di una tenuta democratica all'interno del COA da parte del suo presidente l'avv. Adolfo Russo. Alla ripresa delle attività che sono previste per il 12 maggio, si saprà se Pannone rassegnerà le dimissioni.

 

Di seguito la lettera pubblicata sul profilo Facebook del gruppo "Dignità Forense" dall'avv. Emilia Borgia.

Caro Amico e Collega Ottavio,
apprendiamo della maturanda decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica di Consigliere ed auspichiamo che Tu voglia rivedere tale determinazione.
Nessuno più di noi può comprendere lo stato d'animo da Te espresso, tuttavia riteniamo le dimissioni un errore ed un atto irresponsabile nei confronti dei tanti Colleghi (rectius: la maggioranza!) che in noi hanno riposto fiducia, consentendo a noi tutti l'opportunità, l'onore e l'onere di rappresentarli.
Alla luce degli accadimenti che si susseguono ormai da un anno: noncuranza del risultato elettorale e, conseguente, vergognoso ribaltone ad opera di chi già in passato aveva dato prova di scarsa considerazione per i "patti" non scritti e le strette di mano; inerzie di vario tipo; falsi ed ipocriti (auto)proclami del Presidente Russo che, audacemente, nelle scorse settimane dichiarava ai mezzi di stampa che il Consiglio "sarebbe" di in seduta permanente (allorquando è da oltre un mese che non perviene una convocazione!); colpevole inerzia della Tesoriera che, benché ripetutamente compulsata al riguardo, non sente il dovere di riferire (QUANTOMENO ALLA CLASSE!) i reali motivi ostativi ad un unanime deliberato in favore di tutti gli iscritti di TOTALE (OD, ANCHE, SOLO PARZIALE) ESENZIONE DALLA TASSA ANNUALE (A FRONTE DEI 3 MILIONI DI EURO QUALE AVANZO DI BILANCIO, COSÌ COME APPROVATO DALLA ATTUALE MAGGIORANZA); mancato riscontro alle pec inviate sui tanti argomenti di interesse della nostra classe, riteniamo un imperdonabile errore le dimissioni anticipate (per non parlare del dilagante smarrimento che pervaderebbe tutti i Colleghi).
LE DIMISSIONI, COME ATTO DI RESPONSABILITÀ, DOVREBBERO ESSERE RASSEGNATE DAI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA PER PALESE ED EVIDENTE INCAPACITÀ DI GESTIONE ED AMMINISTRAZIONE.
Non c'è un solo atto o deliberato (tra i pochi ancora in essere e non revocati dalla maggioranza consiliare, in virtù delle nostre osservazioni) che possa ritenersi di interesse collettivo, né un atto che possa realmente definirsi democratico (avendo tutti noi assistito, in più occasioni, all'offensiva e folcloristica messa in scena di "sprazzi" pseudo democratici).
Nomina a commissari d'esame (11 uomini!), senza aver stabilito, come da noi suggerito, alcun criterio oggettivo di selezione, con atti palesemente discriminatori tanto nei confronti dei candidati di sesso maschile (44!) che avevano presentato regolare domanda, avendo medesime prerogative degli "eletti", quanto, soprattutto, nei confronti delle candidate di sesso femminile (8, con una rinunciataria!) nemmeno prese in considerazione, con inverosimile avallo delle donne Consigliere che appoggiano, con disarmante compiacenza, questa maggioranza ( il tutto realizzato nell'assordante silenzio ed imperdonabile immobilismo persino della Presidente della commissione pari opportunità, regolarmente investita del problema).
Nomina al Consiglio Giudiziario del Consigliere Massimo Sciaudone, il quale non riteneva di concedere a te, o ad altro eventuale diverso Avvocato iscritto che potesse manifestare un interesse, previa opportuna pubblicazione e pubblicità sul sito dell’Ordine, di rivestire tale carica.
Nomina al CNF, quale referente per il nostro Consiglio, di una Collega (candidata non eletta nella lista del Consigliere Renato Iaselli), che già aveva rivestito tale carica, in dispregio di opportuni principi di alternanza e meritocrazia.
Nomina nel CdA della Fondazione di Colleghi "selezionati" sulla base di non si sa quali arcani principi ed, anche in questo caso, in dispregio di principi democratici e di trasparenza.
Potremmo andare avanti per ore...
Insomma, il "paradosso della democrazia": il ricorso a procedure, principi e diritti democratici, purtroppo, non garantisce di per sé l'esistenza di uno Stato democratico. Anzi, come diceva Hobbes, può condurre ad uno Stato autoritario e tirannico qualora si neghi al popolo il diritto del controllo dei "governanti", e, nei casi estremi, il diritto di insurrezione.
Quando manca la trasparenza, caro Amico e Collega Ottavio, riteniamo sia necessario fornire "armi mentali" per combattere battaglie, che non si vincono mai definitivamente, ma per le quali vale la pena lottare.
Nell'invitarTi nuovamente a riflettere in maniera puntuale sull'opportunità di non demordere e continuare oltre in questa esperienza, concludiamo che siamo di fronte ad una parafrasi eufemistica del fatto penoso che i principi democratici sono un ideale inaccessibile alla conoscenza della attuale maggioranza consiliare che, continuando in questo atteggiamento di supponenza, certamente imploderà, consentendo nuovamente la libera espressione democratica degli iscritti, cui avremo fornito le "armi mentali e giuste conoscenze", di cui parlavamo innanzi, onde esprimere al meglio la propria rappresentanza.
Con immutati stima ed affetto
Avv. Emilia Borgia
Avv. Gianmarco Carozza
Avv. Marisa De Quattro
Avv. Tiziana Ferrara
Avv. Giuseppe Merola
Avv. Ugo Verrillo