Santa Maria Capua Vetere
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Riceviamo e pubblichiamo.

 LETTERA APERTA

Signor Presidente del

COA di Santa Maria Capua Vetere,

Avv. Alfonso Russo,

a seguito delle Sue recenti, improprie ed inopportune esternazioni pubbliche durante un corso di formazione (che avevano tutto il sapore di vere e proprie invettive contro la minoranza consiliare) avvalendoci del nostro tanto amato “principio del contraddittorio”, che Lei -viceversa- rifugge, reiteratamente negando la pubblicazione dei verbali consiliari, che tanto potrebbe chiarire alla Classe, Le replichiamo sempre pubblicamente.

Tanto al fine di fornire ai nostri Colleghi, che ci osservano e giudicano, elementi utili e dati oggettivi, atteso che una “parte”, approfittando della involontaria avversa contumacia, può affermare di tutto al fine di giustificare la totale inadeguatezza e la mancanza di iniziative concrete da parte del nostro COA a sostegno degli iscritti durante tutta la fase emergenziale scaturente dalla diffusione della pandemia da Covid 19.

Noi sottoscritti Consiglieri abbiamo continuamente sottoposto al Consiglio sollecitazioni, iniziative e contributi che Lei ha puntualmente ignorato e disatteso.

Ad oggi, 3 maggio 2020, nonostante le nostre continue insistenze e segnalazioni, la Sua maggioranza non ha ancora adottato un solo provvedimento in favore della classe: abolizione e/o consistente riduzione della tassa di iscrizione (così come effettuato già da altri Coa, come Padova, Torre Annunziata e da Napoli Nord, tanto per citarne alcuni).

Su tale precipuo punto, pertanto, ci preme, stigmatizzare la risibile e claudicante argomentazione secondo la quale “segnalazioni alla Corte dei Conti sui bilanci approvati determinerebbero un comportamento di assoluta prudenza”. Ma se i conti sono in ordine, con un avanzo di bilancio pari a tre milioni di euro, cosa ha da temere il COA? Cosa aspetta il Tesoriere a porre in essere tutte le iniziative che il caso impone?

Siamo ancora in attesa di conoscere l’attuale disponibilità delle somme a saldo dei conti correnti dell’Ordine, ma siamo stati sempre rassicurati dal Tesoriere e, quindi, non è dato comprendere questa inerzia.

Nessuna iniziativa è stata assunta dall’Ordine in relazione alla pubblicazione sul sito istituzionale dei rinvii delle udienze dei Giudice di Pace (si confronti sito di Napoli Nord) e non solo, vedasi Coa Napoli alla voce “coronavirus”(si rinvia ad altra pec!).

Nulla è stato fatto in ordine alle iscrizioni a ruolo A MEZZO PEC dinanzi all’Ufficio del Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere e di altri Uffici del circondario, le cui Cancellerie sono chiuse, nonostante ALTRI UFFICI GDP abbiano -a questo punto, fortunatamente- continuato a ricevere gli atti, dimostrando quindi una capacità organizzativa, che bene poteva essere emulata da tutto il circondario, onde scongiurare affollamenti nelle Cancellerie al rientro, nonché problemi procedurali di eventuali riassunzioni.

Pur essendo riunito in seduta permanente, il Consiglio è stato da Lei convocato da remoto solo 3 volte: in data 23 marzo, 28 marzo e, a distanza di ben trenta giorni, in data 28 aprile con un ordine del giorno, tanto avulso dal contesto spazio temporale, quanto scandaloso: convenzione con l’università Suor Orsola Benincasa e l’Unicampania per l’organizzazione di due master (ma a chi vuole che possa interessare, oggi, l’iscrizione ad un master a pagamento con tutti i problemi economici che stiamo vivendo?); proposta di convenzione, neppure dettagliata, per l’acquisto di termometri.

Il nostro gruppo ha regolarmente partecipato alla seduta per poi allontanarsi per protesta (previa lettura di un documento specifico), tenuto conto della distanza siderale che intercorre tra la Sua e le Vostre poltrone e l’Avvocatura.

Nessun protocollo è stato adottato per la gestione delle udienze ed i Suoi Consiglieri (compresa la ex Consigliera di minoranza poi migrata), ci lavorano da ben 6 mesi. E mentre noi Consiglieri di minoranza siamo ancora in attesa di discutere, all’esito di questa lunghissima gestazione, già sulle varie chat di Colleghi circolano da giorni “bozze di protocollo” di cui l’Istituzione non è stata resa edotta.

Tanto Le da la misura del rispetto che Lei e la Sua maggioranza ha per la nostra Istituzione.

Non una notizia circa i locali UNEP (eventuali modalità di accesso), non una notizia sull’accesso alle Cancellerie del Tribunale civile, né sulle modalità di svolgimento delle udienze che richiedono la presenza degli Avvocati e delle parti, né una sola notizia circa il rispetto del distanziamento e modalità di applicazione dello stesso.

Insomma tante e tali le carenze e le inefficienze comportamentali della Sua maggioranza, priva di iniziative concrete e di un programma ben definito, che Le suggeriamo di provare ad ascoltare anche la minoranza consiliare, perché propone cose “concrete” e fattibili.

Pubblicamente, pertanto, Le chiediamo di rispettare l’Istituzione, che tanto ha fatto per rappresentare, mediante il doveroso coinvolgimento di TUTTI i Consiglieri. Non ci imponga decisioni preconfezionate e precostituite adottate in “preconsigli” senza reale coinvolgimento collegiale, perché Lei non è un monarca e noi non siamo servi della gleba.

Lei non avrà mai alcun credito nei confronti della Magistratura e non rappresenterà mai l’Avvocatura, se non la coinvolge tutta.


I consiglieri del Gruppo Dignità Forense
Avv.ti Emilia Borgia, Gianmarco Carozza, Marisa De Quattro, Tiziana Ferrara, Giuseppe Merola, Ugo Verrillo.


P.S. grazie per il vademecum su come lavarci le mani e pulire lo studio.