Maddaloni
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MADDALONI - Gli uomini della Sezione Investigativa del Commissariato P.S. di Maddaloni diretto dalla dr.ssa Renata Catalano e coordinati dal Sost. Commissario Esposito Vito, in due diverse occasioni hanno deferito tre persone alla competente A.G. per simulazione di reato e calunnia.

Infatti giorni orsono F.G. di anni 47 e sua figlia F.A. di anni 27, titolari di una ditta di luminarie di recale, richiedevano l’intervento di una volante del Commissariato di Maddaloni, riferendo di aver rinvenuto in San Marco Evangelista un proprio autocarro rubatigli giorni prima da tale A.V. Il quale a seguito di tale evento aveva loro estorto del danaro per la restituzione del veicolo. Le prime indagini attuate dall’ufficio Investigativo del Commissariato di Maddaloni permettevano di appurare che i due “denuncianti” falsamente avevano accusato il A.V. inscenando il furto dell’autocarro, che invece il predetto aveva acquistato mesi prima per la somma di euro 24.000,  somma effettivamente incassata dai predetti e che solo successivamente avevano deciso di recedere dal contratto di vendita simulando il furto e il tentativo di estorsione. All’esito degli accertamenti sia il F.G. che la F.A. venivano deferiti alla procura della Repubblica di S.M.C.V. per simulazione di reato e calunnia, significando che i predetti saranno oggetto di ulteriori indagini da parte degli Investigatori di Maddaloni.

Altro episodio scoperto dai poliziotti di Maddaloni vede coinvolte due giovani atlete di una squadra sportiva di Maddaloni, le quali onde recedere dal loro ingaggio per trasferirsi in una società di categoria superiore, avendo trovato delle notevoli difficoltà da parte della presidenza, avevano proposto, come richiesto in certe circostanze, una sorta di riscorso alla federazione superiore, ma il presidente della società di appartenenza, forse allo scopo di procurarsi una scusante ad un eventuale provvedimento negativo della federazione nei suoi confronti, si portava presso il commissariato di Maddaloni, querelando una delle due ragazze, insinuando nell’a.G. degli illeciti comportamenti nei suoi confronti. L’ufficio diretto dal sost. Commissario Esposito Vito, analizzando la querela prodotta, escutendo le due ragazze ed acquisendo gli atti de quo, appurava il maldestro comportamento operato dal presidente, deferendolo alla locale autorità giudiziaria per calunnia ai danni della giovane atleta.

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