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Caserta (di Paolo Pozzuoli) - “Il mondo è ricco di segni, lacrime, sangue, miracoli. Ma chi è che li legge? Molte volte decifriamo in modo che siano propizi per ciò che ci aspettiamo. Cambiamo mentalità ed attendiamo che la Chiesa faccia chiarezza. Diamo testimonianza alla Chiesa e mettiamoci nelle mani di Dio. Ciò che Dio vuole resterà nella memoria della Chiesa”, focale in uno “al sangue ed all’acqua sgorgati dal cuore squarciato di Cristo ed allo Spirito Santo mediatore” l’omelia di S. Ecc. Mons. Giovanni D’Alise, Vescovo della Diocesi di Caserta, che ha presieduto la celebrazione eucaristica nella speciale ricorrenza del 38° anniversario del ritorno alla Casa del

Padre di Teresa Musco. Tante le riflessioni che Mons. D’Alise ha fatto proprie ed ha trasmesso ai concelebranti [Mons. Antonio Pasquariello, don Antonio Di Nardo, don Giuseppe Imperato, don Pasquale Lunato, don Mario Minichiello, padre Giuseppe Milazzo, i carissimi padre Franco Amico, don Luigi Moretti, don Giuliano Lilli (Parroco di S. Maria Ausiliatrice in Roccaravindola, <IS>, custode di una teca contenente la memoria di un prodigio straordinario),  don  Luigi Maria Marone (Parroco della Chiesa S. Antonio di Padova in Omignano Scalo, fondatore dell’Associazione ‘figli della Divina Passione’), nella veste anche di direttore dei canti affidati alla piccola, impareggiabile corale costituita da Antonello alla chitarra, Sonia al mandolino, Mario alla tastiera, Adriano, Anna, Onorato, Rosa), e la partecipazione del diacono Emilio Cioffi da Roccaravindola, autore di “SEMPLICEMENTE” per Teresa Musco (parole e musica)], ai fedeli, venuti ancora più numerosi rispetto agli anni precedenti, chiamati dal Signore, a partecipare alla celebrazione eucaristica per Teresa. Riflessioni chiare e forti in riferimento anche alla ridondante eco laicale, rappresentata da richieste ed affermazioni gratuite (a titolo personale), che comunque ha dato a molti la sensazione di voler prevaricare, sovrapporsi alla religiosa. “Il Signore” – ha spiegato Sua Eccellenza – “spesso ci convoca perché vuole dirci qualcosa. Parla sempre e dice con chiarezza quello che desidera da noi che non sempre siamo pronti ad ascoltare. Ogni conoscenza del Signore è una grazia che passa attraverso i segni della liturgia, della parola. Siamo qui per mantenere viva la memoria di Teresa chiamati dal Signore per avere la Sua spiegazione a questi segni. Vi sollecito a pregare per quello che per il Signore significano quei segni, comprensibili se in riferimento alla redenzione. Una preghiera sincera ma con la conversione del cuore continua e permanente otterrà dal Signore – se vuole – le persone giuste”. Don Franco Amico, Padre spirituale di Teresa, nell’esprimere al Vescovo D’Alise  (la cui presenza è significativa per lodare il 

Signore per i segni che ci ha dato per spingerci a credere) il più vivo ringraziamento a nome dei fedeli presenti alla Celebrazione Eucaristica e suo personale e, nel confermare “la nostra completa fedeltà e disposizione alla Chiesa così come abbiamo fatto con i precedenti Vescovi ed Arcivescovi di Caserta”, ha esortato “a levare la nostra preghiera al Signore e chiederGli, come prima grazia, di dare valore a questi segni” e ricordato che “il Crocifisso che ha lacrimato sangue accanto a Teresa che diceva <siamo sul Calvario>”.

 

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