SANTA MARIA LA FOSSA – (di Angela Perillo) Dobbiamo avere cura delle nostre radici perché se le radici sono sane, gli alberi saranno rigogliosi e daranno frutto. Dobbiamo seguire l’esempio dei nostri padri nella fede e fare in modo che questo tesoro che abbiamo, che è la nostra devozione a Maria SS. Assunta in Cielo, non vada perso ma continui a tramandarsi come una preziosa eredità alle nuove generazioni. Questo il fulcro del solenne Panegirico tenuto ieri dal padre passionista Pierluigi Mirra nella celebrazione eucaristica delle11:30, in una chiesa stracolma di fedeli, molti dei quali, non
trovando posto all'interno della chiesa, hanno seguito la Messa fuori, incuranti anche del sole rovente. Tantissima l’emozione e anche la commozione sia dei parroci , (ricordiamo che la Santa Messa è stata presieduta dal nuovo parroco don Pasquale Buompane e concelebrata da don Antonio Buompane, don Mimmo Mirra, don Peppino Sciorio e dal Padre Pierluigi Mirra), sia dei fedeli, molti dei quali, quando padre Pierluigi ha ricordato gli atti di fede dei fossatari verso la Madonna che sono rimasti impressi nei suoi ricordi di bambino, chierichetto con Mons. Ernesto Mirra, non hanno trattenuto le lacrime. Dotta la trattazione dogmatica dell'Assunzione di Maria al Cielo, solennemente proclamata da Pio XII l'1/11/1950, con la Bolla "Munificentissimus Deus" ,sempre da parte di Padre Pierluigi che ieri ha anche festeggiato i suoi 44 anni di sacerdozio, ricevendo gli auguri di don Pasquale ai quali si sono associati tutti i presenti. Molto apprezzata anche l’esecuzione musicale lirica della Messa eseguita da artisti del San Carlo di Napoli, diretti dal maestro Angelo Cepparulo. Insomma, non esserci sarebbe stato proprio un “peccato”.