Basso Volturno
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Grazzanise (Antonio Gaudiano) – Alla fine le aspettative sono state tutte rispettate:

Vito Gravante le cose non le ha mandate a dire. Una persona fortemente amareggiata Vito Gravante: dopo tanti sacrifici e il lavoro di quattro anni di amministrazione, ora che i progetti erano solo da realizzare interviene la mazzata della sfiducia. Sette milioni di progetti tutti cantierabili per i quali il Comune avrebbe impiegato la modica cifra di 20 mila euro, sono stati messi a rischio da una mossa “vigliacca”. Ha detto un provatissimo Vito Gravante. Un'amministrazione iniziata con più di un milione di anticipazione di cassa e che negli ultimi bilanci erano stati approvati con avanzi di cassa sostanziosi (circa 500mila euro). Ma se i consiglieri di opposizione hanno fatto la loro parte - ha ragionato Gravante -  che è quella di controllo sull’attività della maggioranza, e nel caso se ne verificano le condizioni di mandare a casa la stessa maggioranza, le dimissioni dei tre esponenti di maggioranza che si sono uniti all’opposizione di certo si fa fatica a comprendere appieno. Sostanzialmente Vito Gravante individua tre circostanze e fatti che potrebbero essere alla base di questa decisione: la costituzione di parte civile nei processi penali legati al collettore e al nuovo cimitero; l’approvazione di un’osservazione al PUC avanzata da una esponente della maggioranza; la revoca in autotutela del decreto di nomina del responsabile dell’area tecnica. IN quest’ultimo caso, gli era stato assicurato dalla segretaria che la procedura non prevedeva il previo colloquio con il sindaco. Questo si era fidato ed aveva emesso il decreto di nomina; quando tuttavia si rendeva conto che invece il bando prevedeva che fosse stato il sindaco ad effettuare la scelta previo colloquio tra una rosa di candidati scelti dalla commissione, procedeva ad annullare il suo decreto e ad effettuare i colloqui scegliendo ad esito degli stessi un diverso tecnico. Vito Gravante ha invitato i tre dimissionari della maggioranza (Giuseppe Raimondo, Domenico Zampone e Gabriella Petrella) a lasciar perdere la politica, a non ricandidarsi.

Si attende una replica, perciò Vito Gravante dà nuovo appuntamento alla gran folla presente in piazza San Giovanni.

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