Basso Volturno
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Per la Festa  della Repubblica, una lunga kermesse…     Fra gli Ospiti la giornalista Tilde Maisto. Invitata la commissaria Ciaramella

 

GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – In piena carburazione la macchina organizzativa della kermesse <Mani unite per i nostri diritti e doveri –La Costituzione in musica>. Il Forum dei Giovani ed il Cocevest (Comitato per la celebrazione degli eventi storici) hanno progettato un arioso programma che coinvolgerà il pubblico, in un tripudio di storiche rievocazioni, nella fascia oraria 18-22 del “2 GIUGNO”, in Via Montevergine, per la Festa della Repubblica Italiana. Alle Autorità e agli Ospiti già annunciati – De Michele (Carta 48), Ginocchio (Movimento internazionale  per la Pace nel III Millennio), Rappresentanze militari (del 9° Stormo “F.Baracca” e del Rua) –, si aggiungerà la gradita sorpresa della partecipazione che ha confermato la “giornalista della cultura” Tilde Maisto. Un autentico “colpaccio” dei promotori dell’iniziativa, atteso che il gap da superare, per l’affermazione di una cittadinanza davvero attiva e responsabile, è anzitutto di tipo culturale: può essere, infatti, comprensibile che molti anziani di Grazzanise e dei Comuni limitrofi siano tuttora nostalgici della dittatura fascista, ma ben sessantasei anni suonati di vita repubblicana avrebbero dovuto convincere almeno le giovani generazioni che la “democrazia”, malgrado tutto, resta la migliore forma di ordinamento statale. Non v’è certezza che sia proprio così, in quanto rigurgiti di totalitarismo, miscelati sovente ad ambigue forme di razzismo, non sono affatto rare in questo entroterra casertano. Allora, va incentivata l’informazione, valorizzata la funzione della stampa, sulla strada dell’onestà intellettuale -beninteso-, che può tradursi finalmente in “nuova cultura” civica e politica da stratificarsi ed ampliarsi in un’area che è, senza tema di smentite, la più depressa di questa che, soltanto per un retaggio storico, continuiamo a denominare “Terra di Lavoro”, quand’invece soffre di alto indice di disoccupazione e di un ritardo culturale, per l’appunto, che ha dell’incredibile. Fra l’altro: viabilità da “terzo mondo”, segnaletica stradale ai minimi o resa bersaglio di pallottole di piombo, paesaggio rurale immutato da almeno mezzo secolo, nessun insediamento industriale, scarsa compenetrazione economico-produttiva fra base militare Nato e municipalità circostanti, Volturno inquinato, aziende di allevamenti bufalini costrette a subìre l’invasione del latte proveniente dall’estero (Romania…) e mille altri fenomeni (traffico ed uso di stupefacenti, che danno un gran da fare alla locale stazione dei Carabinieri, furti nelle case…) e situazioni (stallo dell’artigianato, edilizia pubblica da rendere più funzionale e da mettere a norma sul versante della sicurezza…). Tali sono i motivi che animano lo spirito di abnegazione delle due Associazioni abbinatesi per l’attivazione della kermesse alla quale, doverosamente, è stata invitata, con tempestività, la commissaria prefettizia Vittoria Ciaramella insediatasi giovedì 31 maggio nel palazzo del Comune a Via Lauro in luogo dell’Amministrazione Parente dimissionaria. Tuttavia, i princìpi fondamentali della nostra Carta costituzionale, gli articoli più importanti sull’asse diritti-doveri del cittadino e il discorso che Piero Calamandrei, con insuperabile passione, pronunciò il 26 gennaio 1955 alla Società Umanitaria di Milano, dinanzi ad un folto pubblico di studenti, costituiranno il percorso essenziale ed esclusivo della Festa, fermo restando che il jazzista Lello Fera e i gruppi musicali Savagia e Random sapranno caricare l’interas serata di nuove emozioni.

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