Basso Volturno
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Cancello ed Arnone (di Antonio Gaudiano) – La piccola chiesa di Cancello ‘addossata’ al palazzo comunale era piena come un uovo. E chi voleva entrare per sbirciare un poco la cerimonia, non doveva  che avere un attimo di pazienza, perché prima o poi qualcuno ‘cotto’ da un caldo insopportabile avrebbe lasciato il suo posto e sarebbe di sicuro uscito in strada per un poco di refrigerio. Cancello ha dato così il benvenuto al suo nuovo parroco don Sabatino Sciorio proveniente da Santa Maria La Fossa, dove per la prima volta (dopo qualche anno di attività come vice nella parrocchia di San Castrese in Castel Volturno) ha svolto per 5 anni il suo ministero come parroco.
Ed erano tantissimi i fossatari che (come si usa) hanno accompagnato con due pullman il loro ex parroco ad insediarsi nella sua nuova parrocchia. “Gesù ha amato i poveri”, ha ribadito l’arcivescovo di Capua mons. Bruno Schettino, nel suo breve intervento, indicando ‘la strada’ al neo parroco. E sulla bocca di mons. Schettino queste parole acquistano valore, spessore, perché affondano in un vissuto fatto di presenza proprio tra i più poveri: gli immigrati. “Vengo da una famiglia umile e quanto più sono poveri tanto più mi sento di amarli”, usa ripetere mons. Bruno Schettino.
Così come prevede la cerimonia d’insediamento, don Sabatino ha dovuto ripetere davanti all’arcivescovo e al popolo di Dio i suoi impegni, come quando fu ordinato sacerdote. “La comunità di Santa Maria La Fossa la porto nel cuore” ed è scoccato un applauso di commozione e approvazione dai suoi ex parrocchiani presenti. Nel suo intervento il neo parroco ha ribadito quanto sia importante l’obbedienza al Vescovo, e questo ha detto usando le parole della sua mistica santa Veronica Giuliani.
Una targa ricordo è stata offerta dal vice sindaco di Santa Maria La Fossa Salvatore Russo, in rappresentanza dell’amministrazione. Ha invece parlato ed auspicato una collaborazione stretta tra le autorità civili e religiose il sindaco di Cancello ed Arnone Pasqualino Emerito. Uno sforzo comune per veder realizzato il progetto di una nuova e più grande chiesa. Festa per don Sabatino, ma in una chiesa che ancora era impregnata dell’emozione della cerimonia svoltasi in mattinata. Una cerimonia molto più emozionante di quella di commiato di giovedì scorso. Questa mattina infatti don Antonio Buompane ha voluto salutare uno per uno tutti i suoi collaboratori e i suoi parrocchiani che lo hanno amato per più di 35 anni. Qualcuno ha detto che don Sabatino proprio per questo dovrà lavorare tanto per riuscire a ‘far dimenticare’ don Antonio. Il matrimonio si è celebrato, ora inizia la convivenza. Auguri. Questi non bastano mai.

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