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Roma – Non dovrebbe contenere novità di rilievo l’articolato del DDL lavoro che sarà presentato oggi in consiglio dei ministri dal ministro Elsa Fornero, rispetto al testo già oggetto di discussione nella riunione del CDM del 23 marzo scorso.

Anche per quanto attiene la flessibilità in uscita, l'articolo 18 e le varie tipologie di licenziamenti indicati dal governo, non dovrebbero dunque esserci novità nel testo che sarà presentato domani: neanche, salvo sorprese dell'ultima ora, sulla possibilità di reintegro per i lavoratori licenziati per motivi economici, chiesta in prima battuta dalla Cgil e ribadita ancora oggi dal leader del sindacato Susanna Camusso.

Pertanto per il ddl si prevede un semplice 'via libera', visto che il Cdm lo ha già approvato lo scorso 23 marzo, con la formula ''salvo intese'', ma si attendeva comunque una formalizzazione dell'articolato prima dell'invio alle Camere. Una 'messa a fuoco' che doveva necessariamente avvenire alla presenza del premier Mario Monti che ha seguito passo passo l'evoluzione della trattativa con le parti sociali. Qualora le attese per una riformulazione del testo sui punti più controversi, come i licenziamenti economici, andassero deluse in sede di consiglio dei ministri, la partita si riaprirà comunque in Parlamento al quale il presidente del Consiglio ha sempre riconosciuto il ruolo di interlocutore principale sul tema.

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