In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Commento
Un momento particolare della vita di Gesù, quando lui, incamminato verso la sua Missione di evangelizzatore, vuole dare l’esempio ai suoi , sottomettendosi al Battesimo di acqua di Giovanni, e ricevendo dal Cielo l’attestato circa la sua identità:”Tu sei il Figlio mio,l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.” Questo gesto compiuto da Gesù conferma la missione affidata dal Padre al Messia:”Ecco il mio servo che io sostengo,il mio eletto in cui mi sono compiaciuto. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà,non alzerà il tono, non farà udire la sua voce,non spezzerà una canna incrinata, ne spegnerà lo stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità””(Isaia 42,1-4). E dal Giordano, dopo che sul capo di Gesù, e da lui forzato, Giovanni Battista ha fatto scendere l’acqua ,inizia il percorso di Gesù per annunziare il nuovo all’umanità alla quale dal Padre è mandato. E nel camminare per le vie della Palestina egli manifesterà,in parole e in opere, il mandato ricevuto dal Padre .Infatti per lui” i poveri trovano speranza,i prigionieri la liberazione, i ciechi la vista, gli oppressi la libertà,e a tutti viene proclamato l’anno di grazia del Signore” (cfr. Isaia 61,1-2). Incontrerà ostacoli e opposizioni proprio da coloro a cui è stato mandato(Giovanni,1,11), troverà inizialmente difficoltà anche da quelli che si scelti come collaboratori, e finirà sulla Croce con un falso processo voluto dalle autorità preposte,ma egli rimarrà sempre fedele alla sua Missione.
Gesù oggi ci richiama, dopo le feste passate, non so con quanto frutto spirituale, a guardare un po’ la nostra identità, quella che lui ha pagato con la sua opera, riscattandoci dal peccato e ridandoci la libertà e la dignità dei figli di Dio. Riandare a quel momento , quando la nostra fede ha avuto il suo compimento con il Battesimo, e un po’ di acqua è caduta anche sul nostro capo,siamo stai unti con l’olio dei forti, ci è stato offerto un vestito bianco, e in mano ai nostri genitori un una luce per farci strada nel cammino della vita. Si, riandare al nostro battesimo,ai sogni che Dio ha avuto per noi fin dall’eternità,e al nostro percosso concreto, vissuto nei giorni fino ad ora nel tempo. Forse a volte non volendo , ci siamo spesso distratti,presi dalla cose della vita,e ci siamo dimenticati che c’era in noi un luce e che le cose della vita le doveva illuminare di Dio per dare loro il tono dell’eternità. Le Feste Natalizie si sono concluse, ma domandiamoci, nel nostro spirito,di esse, del loro mistero carico di Dio, cosa sia rimasto…. Sarebbe una grande delusione confessare che siamo arrivati a chiudere le feste con le tasche vuote e il cuore scarico! Nel Battesimo siamo diventati figli di Dio, anche se figli adottivi, fratelli di Gesù, membri della grande famigli della Chiesa di Cristo, e eredi con Cristo della vita eterna. Grande dignità!...Allora ha ragione S. Leone Magno a gridare forte:” Riconosci, cristiano , la tua dignità,per essa si è compromesso un Dio!” Con buona volontà,aiutati da Dio che ci cammina accanto, cerchiamo di vivere fatti di Vangelo,mettendo in atto azioni che Dio possa benedire.
ll Battessimo è il grande “sì” di Dio alla nostra fede, e la nostra vita deve essere il nostro grande”sì “ a Dio.