Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Commento
La misericordia di Dio è grande,ed egli è sempre pronto ad entrare ,con il suo consenso, nella storia dell’uomo,e ad innestare la sua grazia sulla sua povertà. Non solo, ma egli è pronto a dimenticare, ad offrirci nuovi occasioni per riprendere il cammino con lui e potere realizzare la nostra salvezza.
La storia di Abramo e le sue richieste di pietà per la sorte di Sodoma e Gomorra, mette in rilievo la grande apertura della misericordia di Dio .Dio è misericordioso , ma anche giusto: misericordia e giustizia in Dio camminano insieme. Abramo purtroppo deve arrendersi,anche se Dio era pronto a esaudire le sue richieste,che ,nella realtà, purtroppo non trovavano fondamento perché Dio potesse innestare la sua misericordia.
Si, perché, a dire del Salmista, Dio ci ama, ma si china verso il cuore umile e lo libera dai suoi nemici,e lo aiuta a realizzare i suoi progetti. E non potrebbe Dio agire altrimenti,dopo che per “noi e per la nostra salvezza” ci ha dato il Figlio suo,annullando in Cristo, sulla Croce, la condanna di morte eterna che l’uomo, da Adamo in poi, portava nel suo DNA .E questa condanna, a dire di Paolo Apostolo ai Colossesi, egli ha inchiodato sulla Croce nella morte del Figlio suo.
E liberati da questa condanna,noi ,diventati in Cristo figli suoi, possiamo rivolgerci a lui chiamandolo “Padre” ,chiedergli di comunicarci il suo volere,di non fare mancare mai il pane alla mensa di nessuno dei suoi figli,e di non abbandonarci nei momenti di tentazione. E ci ha dato la possibilità di bussare sempre al suo cuore nei momenti del bisogno, di chiedere a lui ciò di cui abbiamo necessità e di cercarlo sempre, perché egli ci è accanto e viaggia con noi .
Importante è porci nella verità.. Riconoscere cioè che tutto abbiamo da lui, e tutto lui può darci,e porci dinanzi a lui come figli bisognosi,che si aprano alla sua bontà in tutti i loro bisogni
L’uomo che prega ha le mani sul timone della storia (S:Giovanni Crisostomo)
Vangelo della Domenica XVII del Tempo Ordinario. (24 luglio 2016) - Luca 11,1-13: Commento di P. Pierluigi Mirra passionista
Carattere
- Font Size
- Default
- Modalità di lettura