Commento al Vangelo della DOMENICA XII DEL T. O.(25 giugno)
Matteo 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Commento di P. Pierluigi Mirra passionista
Tra gli aspettidella identità che il cristiano assume nel Battesimo c’è quello di essere membro della famiglia di Dio,cioè la Chiesa, la quale ha principalmente il compito di testimoniare Cristo,annunciando il Vangelo a tutte le genti,e guidando i suoi figli verso la vita eterna. Il compito allora di ogni membro vivo della Chiesa è quello di annunciare Cristo nel mondo e nel posto in cui si vive e si opera,senza avere paura,fidando sulla forza che gli viene dalla sua chiamata,e da Colui che da conforto e tono alla missione di ognuno.
L’esperienza della forza che viene da Dio a quelli che a lui si rivolgono e si affidano,l’ha fatto il Profeta Geremia,come ci propone la I Lettura: terrore ecalunnia non fermano il Profeta ,perché Dio è con lui,e i suoi nemici non avranno successo su di lui.
E’ lo stesso Gesù ad esortarci a non avere paura di quelli che uccidono ilcorpo,ma non possono uccidere l’anima,ma avere solo paura di quelli che possono rubarci anche l’anima.Dunque affidarsi a Dio e alla sua Provvidenza! Perché se Dio non abbandona un passero ,come può abbandonare l’uomo che vale più di un passero? Non solo, ma Dio tiene contato addirittura di ogni singolo ogni capello del capo! Però altro elemento è affidarsi a Dio e non avere vergona di testimoniarlo, specialmente quando siamo interpellati a dimostrare di essere con lui non solo a parole ma con unostile di vita che denota anche noi abbiamo la mentalità di Dio.
Nella Lettera Diogneto ,l’autore afferma che i cristiani pur vivendo in mezzo a tutti, e conducendo una vita come tutti, ma il loro tutto èdiverso da tutti. Il cristiano non può accomodarsi,ma la sua posizione appare scomoda e da testimonianza con lo stile di vita ispirato al Vangelo. Per essere se stessi, con lo stile di vita secondo Dio, è necessario essere però legatistrettamente a Dio.
Se Dio è con noi ,nulla può essere contro di noi!