In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Matteo 28,16-20)
COMMENTO
La Parola di Dio che oggi la liturgia ci offre, ci rivela l’identità di Dio,da Mistero Nascosto a Mistero Manifestato, in particolare nella seconda Persona della SS.ma Trinità,Gesù Cristo, il Figlio Unigenito del Padre. Un Dio lontano,misterioso nella sua essenza, innominabile presso gli Ebrei, si fa vicino al suo popolo, tanto che l’autore del Deuteronomio(I lettura), meravigliato domanda,presentando Dio come Creatore e Signore del creato, quale popolo abbia mai sentito parlare Dio dal fuoco e sia rimasto vivo, o quale Dio sia sempre accanto al suo popolo per difenderlo dai suoi nemici, o chi popolo sia stato difeso da Dio dai nemici con tanti prodigi, rivelando Dio la sua potenza, o quale Dio sia stato guida del suo popolo nei quaranta giorni nel deserto verso la Terra Promessa,o quale Dio sia mai sceso a patto con il suo popolo e costituisce con esso una alleanza viva! Al Deuteronomio fa eco l’Apostolo S. Paolo nel brano di Lettera ai Romani ( II lettura),in cui egli ci richiama a ciò che Dio ha fatto per coloro che hanno accettato di entrare a far parte, attraverso Cristo, della famiglia di Dio. Essi, dice l’Apostolo, non sono più schiavi,ma hanno da Dio ricevuto in Cristo l’identità di “figli adottivi di Dio”; una identità che rivela loro il volto di Dio, non solo, ma ,come Cristo, essi sono stati costituiti partecipi della eredità della vita eterna . Attraverso Lo Spirito Santo dato a noi con il Battesimo,presenza confermata più viva con il sacramento della Confermazione, questa figliolanza divina è stata quasi vidimata, rendendoci figli per grazia nel tempo,e eredi del Sommo Bene oltre il tempo .Tutta la Trinità sembra impegnata nel renderci degni di questa nuova identità:il Padre che ci fa dono della filiazione divina e ci costituisce eredi in Cristo della vita eterna; Gesù,nostro Salvatore, che ci rende suoi coeredi; lo Spirito Santo che ci guida perché noi possiamo realizzare questa nostra identità.
Nel brano evangelico di Matteo, questa nostra identità è impegnata a proclamare la grandezza e l’amore di Dio, nel raccontare, con la vita, Cristo-Amore nel quotidiano, e nel rendere allo Spirito Santo l’attestato della sua presenza di guida e anima, nella Chiesa.
Sul Monte, prima di salire al Cielo, Cristo affida alla chiesa nascente, la Missione di andare a raccontare l’amore di Dio, rivelatosi in Cristo, attraverso la predicazione, la nostra santificazione, e la guida pastorale dei credenti,perche in Cristo noi siamo stati resi partecipi delle dignità di maestri, profeti e sacerdoti per santificare i fratelli. Siamo chiamati ad indicare con la vita divina, costituita in noi attraverso la Grazia meritataci da Cristo,ad indicare il Figlio di Dio come Via, Verità e Vita. E la nostra fragilità,la nostra debolezza, la nostra paura del modo?... Tutto viene fugato dalla promessa di Gesù:”Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” A noi è assicurato l’amore del Padre, la presenza di Cristo,e l’assistenza dello Spirito Santo,che, camminando verso l’eternità, umili cercatori della verità, sappiamo, nel nostro percorso , raccontare a tutti l’amore grande delle Tre Persone:Padre , Figlio e Spirito Santo.
Commento di P. Pierluigi Mirra