Il Vangelo della Domenica
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In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».


Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». (Giovanni 6,41-51)

                                                   

IL tema del pane del cammino domina nel Vangelo le domeniche di questa calda estate 2012.                             

Ancora una vota, Gesù si pine, quasi scandalizzando molti,, come il “pane della vita”, per essere cibo nel pellegrinaggio dei suoi discepoli verso l’eternità.                                                                                                          

E abbiamo bisogno di questo pane, anche perchè in esso c’è il pegno della vita eterna.                                                                       Abbiamo bisogno  di questo pane  per il cammino da compiere,forse ancora lungo, almeno in intensità                                     Il Primo Libro dei Re ci presenta il Profeta Elia,che, fuggendo ,inseguito dalle ore della regina Gezabele,i cui profeti egli ha sconfitto sul monte Carmelo, si inoltra, quasi stanco e spiritualmente depresso nel deserto., .Non crede più a se stesso ,e gli pesa il compito che Dio gli ha affidato.                                                                                            

C’è un suo “basta , Signore!”,che misura tutta la sua depressione . Il sonno gli darà conforto, e il risvegliarsi la sorpresa perché si trova accanto pane e acqua, e un Angelo che gli dice:” Alzati,mangia, perché è ancora il cammino che tu dovrai compiere.” IL profeta si alzò, mangiò e bevve, e, ristorato nel corpo e nello spirito,dopo quaranta giorni, raggiunse il Monte di Dio.                                                                                             L’Apostolo Paolo,ancora nel brano della lettera agli Efesini, ci esorta a rapportarci con gli altri nella carità,ponendo in atto la stessa misura pose nell’amarci e nel dare stesso per noi.                                                                                 Camminare nella carità verso il monte di Dio!                                                                                                                                       E’ questo il pellegrinaggio di  ogni discepolo di Gesù,un viaggio lungo,intenso, sotto la pioggia o con il vento delle tentazioni,rigettando i messaggi facili  che ci bombardano da ogni parte.                                                                                                Confessiamolo con umiltà,che anche al più volenteroso nel cammino,spesso come ad Elia, prende lo sconforto e la depressione dello spirito.                                                                                                                                                                    Ma a noi non è l’Angelo che ci si pone accanto,ma è lo stesso Gesù di Nazareth,fattosi nostro compagno di viaggio,che ci apre lo scrigno del suo amore,offrendoci  se stesso come cibo e come bevanda.                                                                                                                               “Prendi e mangi,prendi e bevi..e non sentirti solo nel tuo cammino,ma io ti sono accanto e ti offro me stesso ..Tu ,pellegrino nel tempo, tra tempeste,scoraggiamenti e stanchezze,non allontanarti mai dalla mensa del pane che da vita!.. Da solo non ce la farai….,ma io e te,io con te,io in te,insieme ,arriveremo alla  casa del Padre!”                                                                                                                                                                       Fidiamoci delle parole di Gesù, e camminiamo nella carità,operando la giustizia  e cercando la verità!         Gesù stesso ci ha detto che ,camminando così, fidando in  lui, attingendo da lui   il viatico per il lungo percorso, siamo certi di ritrovarci nella braccia di Dio.            

Commento di P.Pierluigi Mirra  Passionista    

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