Il Vangelo della Domenica
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Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». 

Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». 
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. (Luca 1,10-18)

                       COMMENTO     

In questo cammino di Avvento,tesi come siamo  nel convertirci, e prendere il giusto percorso che porta all’incontro con Cristo,  ci arriva  , sia dal Profeta Sofonia , sia da Paolo Apostolo, l’invito ad alzare il capo, e ad aprire il cuore e “gioire”. “ Rallegrati , figlia di Sion, grida di gioia,Israele…perché il Signore ha revocata la tua condanna..” “Fratelli siate sempre lieti nel Signore, la vostra gioia sia nota a tutti..”,fa eco Paolo,scrivendo ai Filippesi. Questa Domenica ,infatti,liturgicamente è appunto chiamata”Domenica Gaudete”.                                                                                                                                                                                                    Ma da dove deve nascere  questa gioia,una realtà tutta interiore, che poi prende la persona  e la pone in una situazione di serenità e di pace?                                                                                                                                                 

Il primo elemento  che deve darci gioia è che Dio ci ama, e per dimostraci questo suo grande amore,non ha avuto timore, fidandosi di noi, di mandarci il suo Figlio, per riscattarci dal peccato da noi scelto, e ridarci la dignità originale,quella che  era quando siamo usciti dalle sue mani e dal suo cuore.                                                                                     

La coscienza di essere amati da Dio deve darci gioia, anche quando il passo diventa pesante, la vista corta, e la nebbia ci toglie il sole: Iddio è sempre al nostro fianco                                                                                                                                                                               E noi cristiani,coscienti di ciò, dovremmo sprizzare gioia da tutti i pori, e anche  se  a volte il peso delle nostre colpe  è grave, dobbiamo non “lasciarci cadere le braccia”,perché l’amore che Dio ha per noi  è misericordia, è perdono, e dono per poter  rialzarci da terra e poter riprendere il cammino .                                          

Però l’amore di Dio  per portare gioia va anche vissuto fino in fondo, cercando di porre in atto gesti e atteggiamenti  che Dio ci chiede.      

Cosa dobbiamo fare?”, chiedono  a Giovanni  Battista  quelli che si portano da lui sulle rive del Giordano ,dove  il Precursore  accoglie e battezza chi si pente. E per ognuno egli ha una ricetta di cura e di comportamento,in modo tale che ognuno sappia, nel posto che occupa, rispondere  al volere del Signore.     

Le risposte di Giovanni sono tutte riferite a come comportarsi con gli  altri in un certo modo: a rifiutare la violenza,a evitare gesti di sorpruso ,a saper accogliere, a compiere il proprio dovere con onestà e coscienza libera.                                                                                                                                                   

Un messaggio ,quello del Precursore, che arriva anche a noi che viviamo in una società in cui la violenza è di casa,il sorpruso le fa compagnia, e spesso  abbiamo timore e ritrosia nell’accogliere l’altro  per quello che è,e misuriamo il nostro accogliere,chiedendo  forse  connotati  e identità.                                                                               

Noi saremo nella gioia che Sofonia e Paolo in questa Domenica ci augurano e ci esortano a vivere, soltanto se  coinvolgeremo l’altro nella nostra gioia, e non escluderemo nessuno dalla nostra vita, e sapremo fare insieme il cammino con chiunque incontreremo sulla nostra strada. Solo allora saremo gioia e semineremo gioia.

        Commento di P. Pierluigi Mirra passionista

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