Il Vangelo della Domenica
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In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». (Luca1,39-45)

 “Stillate cieli dall’alto,la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il  Giusto;  si apre al terra e germini i il Salvatore “(Is.45,8).  Questa la invocazione incessante che saliva al cielo dai Patriarchi e dai Profeti, protagonisti insieme con Dio della preparazione della venuta del Messia. E la profezia  e le preghiera si compie. Nascerà a Betlemme di Efrata, uno  dei pii piccoli villaggi di Giuda il Salvatore “.. il dominatore di Israele….Colui che  pascerà con forza il popolo di  Dio”.(Michea5,1-4°).                                                                                               

E il Messia nacque all’umano: “il Verbo si fece carne e abitò fra noi” (Gv.1,14)  . E per noi uomini e per la nostra salvezza discese da cielo, facendosi offerta al Padre,annullando sacrifici e olocausti,ma venendo a compiere la volontà del Padre, e nel compimento di questa volontà ha realizzato il progetto di Dio di restaurare ogni cosa, e attraverso questa offerta della sua volontà noi siamo stati santificati .                                                                              

Dio per attuare il suo progetto di salvezza sceglie le piccole cose, Betlemme, una fanciulla di Nazareth agli uomini sconosciuta, ma amata da Dio,e poi ,alla nascita, i primi a vederlo, a toccarlo, saranno gli umili pastori.                                                                                                                                                                                         IL Vangelo ci presenta  la giovane Maria che , carica di Dio,diventa la donna forte,che, senza paura della sofferenza del suo stato e delle distanze, si pone sollecita in cammino per andare a servire la cugina Elisabetta,una privilegiata in maternità,nonostante la sua tarda età.                                                                                                      

Scoprire la piccolezza di Maria,diventata una grande donna, riconosciuta “benedetta tra tutte le donne” e Madre del Signore, che corre da Elisabetta non solo  per condividere la gioia  di una maternità inattesa della cugina,ma principalmente per porsi accanto a lei per lodare Dio,come poi farà in modo stupendo Zaccaria alla nascita di Giovanni (Lc.1,68-79), e  per  essere carità e presenza santificatrice.                                                               

Si ritrovano da Ain Karin due donne che credono, al contrario di Zaccaria, due donne scelte, privilegiate,madri al di fuori di ogni logica naturale,ma che daranno alla luce due protagonisti  attesi :.Giovanni Battista  e  Gesù,il Cristo,che saranno ambedue,come profetizzò il vecchio Simeone(lc.2,32)”luce per illuminare le genti e gloria del popolo di Israele”.                                                                                

IL cammino verso il Natale è un percorso di fede,non una fede chiacchierata,ma vissuta nella carità.                                                                             “C’è più carità in una goccia di operosità che in un mare di chiacchiere.”(G.Semeria)

Commento di P. Pierluigi Mirra passionista

 

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