Il Vangelo della Domenica
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In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 

Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». 
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

         Commento                                                       

La sequela  di  Cristo  è un percorso che porta alla Pasqua senza confini, anche se risente del clima e dell’aria del Calvario. Essa  porrà ad un’alleanza nuova con Dio, attraverso Cristo e la sua opera redentiva,alleanza che apre ad un avita nuova. L’invocazione del Salmo:”Crea in me ,O Dio, un cuore nuovo”, è la preghiera forte e sincera per arrivare a Dio e sentirsi alimentati dalla sua logica e inseriti nella sua mentalità                                                                                                                                                                                                        

Un cuore nuovo come  quello di Cristo,pone Dio prima    di ogni cosa, così la  volontà del Padre. Entrare nella logica di Dio,e entrare nello spirito di servizio,bisogna   anzitutto morire  a tutto ciò che è vecchio dentro di noi, e  toglie spazio a Dio.

Gesù porta l’esempio del chicco di grano che, se  esso non cade nella terra e non muore, non può nascere la pianta nuova: Non si può, è ancora Gesù ad affermarlo, vivere di compromessi o accumulare pregi e tesori per la vita di quaggiù,perché si corre il rischio di appesantirsi nel cammino, e perdere la vita vera.                                                                                                                              

Entrare dunque nella dimensione  e nella misura di Dio, nello spirito di servizio appreso da Cristo,perchè a quel servizio,messo in atto  con umiltà e costanza, sarà dato lo stesso premio dato a Cristo:”Mio Padre lo onorerà”

Entrare nella logica di Cristo,è arrivare al Calvario,non come spettatore, ma come colui che , attirato da Cristo, si immerge nella sua Passione  Morte. Lo spirito della Passione di Cristo si sente aleggiare in questo brano di Giovanni,ma si  intravede e si ente anche il bagliore  di luce all’orizzonte, la luce ella Pasqua.   Si compirà il sacrificio con “forti grida e lacrime”,ma al di là del Golgota, da un sepolcro vuoto, nasce al speranza   che illumina di luce nuova il cammino dell’umanità risorta con Cristo.

Mentre siamo in cammino, per vedere e far vedere Gesù,non basta insegnarlo agli altri, ma raccontarlo con una forte testimonianza di vita,perche a dire  di qualcuno, “Dio non  si dimostra, ma Dio si mostra”.    Raccontare Dio , dunque è farlo vedere  attraverso una vita, la nostra , che assomigli alla sua.

La tua vita di cristiano, ha fatto mai venire al qualcuno la voglia  di vedere  Dio?...

Commento di P. Pierluigi Mirra

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