Il fiume cantava nella notte,
lenta una canzone di remota data,
che riportava sulle rive antiche
natanti e gente giunta da lontano.
Ora il fiume scorre lento e stanco,
e non canta più motivi di ieri.
E i canti si perdevano pei campi,
rincorrendosi le voci , a volte tristi,
di chi dalla terra color creta
cavava il pane per la tavola in attesa.
E quando la campana della chiesa
suonava a sera, dolce, l’Ave Maria,
i cori si spegnavano col giorno,
e a casa rientrava la stanchezza...
Paese mio,carico di fede e di storia di vita,
ti leggo al tempo di ieri già passato,
mentre oggi t’offro solo il mio canto
di speranza, lento,ma forte e fiducioso:
è l’augurio per il tuo domani che verrà!
Pierluigi Mirra
PAESE MIO! (padre Pierluigi Mirra)
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