Corrono avanti,ma senza traguardo,
e la loro corsa si spegne sul nascere.
Si fanno largo a forti bracciate,
e cercano un posto a loro dovuto.
Ma è chiuso lo spazio,deciso nel tempo
da chi ha potere,danaro e comando,
e gestisce ogni cosa con l’io sulle labbra,
e per tanti,per molti mancano carri
per correre la corsa verso la meta.
Passano a calpestare le pietre di strada,
ad aspettare ,tesa, la mano del cuore
un palpito vivo cha nasce da dentro,
che sente il richiamo del sangue di Dio.
Gli ultimi non riescono a sognare il domani,
e bevono acqua che scende dal cielo,
e rubono chicchi di grano nei campi.
Ma anche gli ultimi sono liberi dentro,
e possono anch’essi sognar nel tempo
un giorno nuovo bagnato di gocce d’amore.
Pierluigi Mirra
Gli ultimi. (di Pierluigi Mirra)
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