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Il Ministero cubano della salute ha confermato una nuova epidemia di colera, la seconda in quattro mesi dopo 130 anni senza la malattia che ha colpito 51 persone a L'Avana. L'anno scorso sono stati ufficialmente confermati a partire dal 3 luglio 417 casi di colera Vibrioe, tra cui tre decessi, nel sud-ovest della città di Manzanillo.

È la prima volta dal XIX secolo che un'epidemia di colera è segnalata nell'isola caraibica.

L'ultimo focolaio è stato individuato il 6 gennaio, dopo l'impennata di casi di diarrea acuta nella capitale cubana, una città di 2,2 milioni di persone. L'Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kouri ha comunicato che l’origine del virus è lo stesso ceppo che ha causato l’epidemia di colera lo scorso anno.

Pesanti piogge e le temperature elevate durante le settimane precedenti hanno probabilmente influenzato l'insorgenza della malattia.

In questa fase non c'è nessuna informazione disponibile circa il ceppo del virus, né l'origine del focolaio.

Secondo il Ministero della salute a Cuba, sono state attuate misure di controllo, inclusi campionamento e chiusura di pozzi privati e pubblici contaminati, il trattamento delle acque reflue, la fornitura di acqua clorurata nei tubi delle zone interessate e nello stesso tempo si  sensibilizza l'opinione pubblica circa l'importanza delle buone pratiche sanitarie e igieniche.

This article appears on FDA's Consumer Updates19 page, which features the latest on all FDA-regulated products.Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei diritti” vi è un potenziale rischio per l'infezione dei cittadini europei che viaggiano a Cuba.

Il colera è un'infezione causata dal batterio Vibrio cholerae dei sierogruppi O1 o O139. Il consumo di cibo e acqua contaminato provoca l’infezione. Dopo un periodo breve di incubazione, meno di cinque giorni, potrebbero sviluppare i sintomi tipici, caratterizzati da diarrea acquosa e vomito.

“A healthy eye with full visual capacities is of no use in a dead body,” he said.                                                                                                                                                                                       

Giovanni D’AGATA

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