Santa Maria Capua Vetere
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San Tammaro (Nando Cimino) - Il gesto compiuto anonimo, di chi ha voluto ricordare la povera Romina Del Gaudio, è stato cancellato. I fiori deposti nell’antica foresta di Carditello, a memoria della giovane vittima di una assurda e ingiustificabile violenza, sono scomparsi. Un gesto incomprensibile visto che, quei fiori, non davano fastidio a nessuno. Ma forse non è così. Forse c’è chi non tollera quel ricordo. Romina, rinvenuta cadavere proprio dove era stato amorevolmente deposto quel nuvolo di fiori bianchi, in occasione della consacrazione dei defunti, aspetta ancora giustizia. Il caso della diciannovenne promoter partenopea, è ancora aperto e la madre della vittima, Grazia Gallo, vuole guardare negli occhi chi, con furia bestiale, si è arrogato il diritto di stroncare quella fresca esistenza. Un caso che scoppiò il 21 luglio del 2004 quando, i
carabinieri di Santa Maria Capua Vetere ritrovarono, a seguito di un’anonima segnalazione, il corpo martoriato della ragazza scomparsa quarantasette giorni prima, dal centro storico di Aversa. Una vicenda fumosa e piena di interrogativi che non ha la fortuna di catturare l’attenzione dei media. Difficile stabilire quando e perché siano stati sottratti i fiori; le ipotesi potrebbero essere infinite. Di certo però, dalla matassa delle ipotesi, potrebbe emergere il bandolo della reazione emotiva e rabbiosa di chi cerca, invano, di far calare il sipario sulla storia di Romina Del Gaudio. C’è chi giura di aver visto, nella penombra della fitta foresta, il profilo di una ragazza immobile e triste e già si parla del fantasma di Romina. Un fantasma da adottare, quale simbolo della lotta alla violenza contro le donne. Un fantasma che troverà pace, solo dopo che il mostro che l’ha strappata alla vita, verrà assicurato alla giustizia.