Caserta città
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Caserta (di Paolo Pozzuoli) - Con il tempo che, inesorabile, passa, travolgendoci, il nostro tempo, caduco, si ferma a riflettere sui momenti tristi che hanno scandito questa nostra vita terrena, a tirar fuori dallo scrigno della memoria eventi ed episodi lieti, sui quali poggiamo la nostra miserrima esistenza per tener vive memorie, altrimenti perdute e, con esse, parimenti perdute le nostre radici. Per noi esseri umani, importante è il ricordo perché consente di lenire un dolore mai totalmente sopito, ma anche tenue e malinconico, intenso e triste, che rimane sigillato nel nostro intimo per poi riaffiorare e … rammentare, contare gli anniversari, partecipare alle

cerimonie religiose. Martedì prossimo, 19 c.m., 37 sono gli anni trascorsi da quel doloroso – per noi - venerdì del mese di agosto, e 38 da quando un’umile e casta donna, votata al Signore (Teresa Musco), fu portata in cielo. 73 giorni dopo il compimento del trentatreesimo anno di età. Era certa Teresa del suo ritorno alla Casa del Padre all’età di 33 anni da confidarlo ai sacerdoti i quali, una volta alla sua presenza, passavano da confortatori a confortati. 33 anni, proprio come Cristo Gesù Che glielo preannunziò in una delle tante le visioni ed al Quale, per l’intera ma breve ed intensa vita terrena, si era unita nelle sofferenze ("Gesù, fa’ di me uno straccio", una delle sue ricorrenti preghiere). Accettava Teresa - strumento della grazia di Dio, innamorata di Gesù Che sentiva accanto nelle accorate preghiere, recitate per la conversione, salvifiche per i tanti peccatori e la salvezza delle anime - ogni sorta di sofferenze, “offerte per i Sacerdoti, perché... non capiscono più quale sia la volontà di Dio...". Dimorava Teresa in un modestissimo appartamento nel cuore della Città (al n.24 di Via Battistessa), meta di visite di clericali e di tanti fedeli e credenti i quali, con i loro costanti pellegrinaggi, hanno contribuito a far ritenere Teresa Musco – ancora oggi venerata con immutato fervore - la Creatura speciale che nostro Signore ha mandato sulla terra per cooperare alla nostra conversione. I particolari ‘doni’ ricevuti dal Signore, in uno alle sofferenze patite nel nome del Signore, sono stati finora dichiarati classificati fatti ‘spettacolari’ e non eventi ‘soprannaturali’. Il che ne ha stoppato l’avviato processo di beatificazione pur presentando testimonianze probanti da fonti incontaminate (V. la ricca ed interessante bibliografia curata da don Giuseppe Borra s.d.b. nel volume “TERESA MUSCO MARTIRE DI AMORE” <<Editrice ‘Terzo Millennio’, S. Maria C. V.>>, da Padre Gabriele M. Roschini nel testo dal titolo "Crocifissa col Crocifisso" e da Padre Antonio Gallo nel libro titolato "Studio biografico su Teresa Musco”; la lettera della signora R. L. S., datata 15 ottobre 2004, “Anima eletta, ti ho pregato, invocato tanto, ho implorato la tua presenza in aiuto di grazie per me e tutta la mia famiglia e mi hai sempre esaudito. Ti voglio bene, ti venero e pregherò sempre per la tua intercessione e la tua glorificazione” e la serie di foto strettamente legate all’immediatezza degli eventi). A tanto, negli ultimi tempi, si sono aggiunti un nuovo dossier (… esaminato dalla  commissione ristretta nominata dal Cardinale Michele Giordano, allora arcivescovo di Napoli, corredato del parere favorevole di tutti i Vescovi della Campania), per dare inizio al processo di beatificazione, le 20 pagine dedicate a Teresa Musco dal mariologo bresciano Marino Gamba nel testo ‘Le lacrime di Maria’, licenziato alle stampe nel marzo 2008 per la casa editrice ‘Messaggero di Sant’Antonio’, la presenza di Don Franco Amico e del dr. Franco Guarino (rispettivamente padre spirituale e medico personale di Teresa Musco), a TV2000, ospiti di Nicola Ferrante nello spazio Arancio ‘nel CUORE dei GIORNI’, hanno raccontato la figura di Teresa Musco in ogni minimo particolare. Ultimo, in ordine di tempo, Paolo Brosio, noto personaggio delle varie TV che tante volte abbiamo ammirato per la sua straordinaria professionalità e spesso, per la simpatica presenza materna, rinato grazie alla fede, che si è interessato di Teresa Musco e ne ha scritto nella nuova opera "Raggi di Luce" (ed. Pm Mondadori), “frutto di un accurato reportage giornalistico su alcuni casi clamorosi”. Per Paolo Brosio – ha anche rivolto un appello a Papa Francesco perché ''Riapra il fascicolo di Teresa Musco'', “una” - secondo un suo personale e soggettivo giudizio – “delle più grandi mistiche di tutta la storia della chiesa del ‘900 e, come sempre in questi casi, in quanto tale molto carismatica, combattuta ed osteggiata, lei e i sacerdoti che l’hanno amata fino alla fine dei suoi giorni e non solo, anche dopo la morte, osteggiata e contrastata da chi? Da molti purtroppo, da una parte della Chiesa locale e regionale e persino da Roma. E poi anche da una parte delle persone che avevano condiviso con lei tante giornate”. (… Benedetto XVI, da Cardinale e capo della Congregazione della Dottrina della Fede, bocciò l'autenticità dei fenomeni soprannaturali con cui conviveva, “a causa di una relazione diffamatoria nei confronti di Teresa Musco, dei familiari e dei sacerdoti che l'aiutavano”). “Con questo libro” – continua e conclude Brosio - “non voglio puntare l’indice contro nessuno, né tantomeno giudicare; lo scopo del mio lavoro è riportare a galla la verità, dimostrare a tutti che i sacerdoti che hanno accompagnato Teresa per tanti anni e le persone perbene ed oneste che l’hanno aiutata, devono essere riabilitate e che Teresa Musco – vox Populi, vox Dei – non solo è una delle più grandi sante della storia moderna della Chiesa, ma ha avuto da Dio carismi straordinari, paragonabili solo ai grandi della Chiesa come Padre Pio, Madre Speranza e tutte le mistiche più rilevanti, paragonabili alla Beata Emmerick e a Santa Faustina Kowalska; oggi vi voglio dire che il nome di Teresa Musco è legato non solo a fatti straordinari, così eclatanti da impaurire persino la Chiesa degli anni ‘70, ma anche alla presenza di virtù eroiche di santità che deve avere una persona prescelta da Dio”.

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