Cronaca
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(Nunzio De Pinto) – Fiore Marro, Presidente nazionale dei Comitati delle Due Sicilie, movimento filoborbonico, ha partecipato lo scorso 14 agosto a Pontelandolfo per onorare la memoria della vittime e per far conoscere al grande pubblico gli eventi tragici di 151 anni or sono, allorché una colonna di Bersaglieri, forte di circa 900 uomini, mise a ferro e a fuoco Pontelandolfo e Casalduni, causando un numero tuttora imprecisato di vittime civili inermi, obbedendo a direttive precise ed inequivocabili impartite dal Luogotenente del Re, Enrico Cialdini. Pontelandolfo è stata distrutta tre volte, nel 1138, nel 1462, nel 1861: ma è sempre rinata. “Al mattino del giorno 14 riceviamo l'ordine superiore di entrare a Pontelandolfo, fucilare gli abitanti, meno le donne e gli infermi e incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo cominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava; indi il soldato saccheggiava e infine ne abbiamo dato l'incendio al paese[...] Non si poteva stare d'intorno per il gran calore e quale rumore facevano quei poveri diavoli la cui sorte era di morire abbrustoliti o sotto le rovine delle case [...]". Così racconta il bersagliere Carlo Margolfo che partecipò all'eccidio. Pontelandolfo è un comune di 2.518 abitanti della provincia di Benevento e dista solo 35 Km dal capoluogo di provincia. Pontelandolfo è purtroppo noto per essere stato, insieme con Casalduni, il 14 agosto 1861, teatro di un feroce eccidio, indiscriminatamente perpetrato dalle truppe sabaude sulle popolazioni civili inermi dei due comuni, come rappresaglia del massacro di 40 soldati e 4 Carabinieri fatti prigionieri, avvenuto nei giorni precedenti per mano di circa 200 reazionari (anzi sarebbe meglio chiamarli “Partigiani”) borbonici nel contesto storico del conflitto che insanguinò il Sud Italia. E così anche quest'anno per il 14 agosto, Fiore Marro e tutti i neo borbonici si sono riuniti per onorare la memoria delle vittime del massacro di Pontelandolfo e per narrare la storia di coloro che dalla Storia sono stati dimenticati. Si sono riuniti sotto la bandiera duosiciliana gli appartenenti ai vari gruppi meridionalisti tra cui i Comitati Due Sicilie, Italia Prima e i Neoborbonici. L'evento si è concluso con il ricordo delle vittime della strage e con le dovute preghiere dette da Don Luciano Rotolo e Don Massimo Cuofano assieme a tutti i partecipanti. 

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