L’Italia ospita l’inconsueto vertice a quattro (Germania, Francia, Italia e Spagna) che avrà il gravoso compito di salvare l’euro e rilanciare l’Europa. Se da questo summit non ne verranno fuori dei risultati apprezzabili lo stesso vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno sarà un vero e proprio flop. Al Professore mediare non basta più, questa volta ha bisogno di fatti per scacciare lo spettro che sia l'Italia il prossimo Paese a cedere dopo la Spagna. Ma anche e soprattutto per placare non tanto le turbolenze dei mercati, quanto quelle della coalizione che lo sostiene. Hollande, dopo la strepitosa vittoria dei socialisti alle legislative, deve dimostrare di essere all'altezza della situazione, la Merkel è ansiosa di dimostrare le ragioni del "Paese motore della crescita", ma deve trovare il modo di uscire dall'angolo. Mentre Rajoy, che è riuscito in extremis ad evitare il 'commissariamento', strappando un salvataggio ad hoc per le banche, è alla forte ricerca di un ruolo compiuto nella nuova Ue ridisegnata dalle elezioni.