In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».Commento
Questa Domenica coincide con la Festa di S. Giuseppe Lavoratore,istituita da Papa Pio XII nel 1955,inoltre apre il Mese Mariano,dedicato nella devozione cristiana ad onorare in modo particolare la Vergine Santa.
La Parola di Dio, risente ancora del clima pasquale,e fa riferimento, in particolare all’opera dello Spirito Santo nella chiesa nascente. Infatti, Gli Apostoli, come ci racconta il brano degli Atti degli Apostoli di oggi, sono , sotto l’influsso vitale dello Spirito Santo, nell’unità, alla ricerca di un metodo di evangelizzazione, specialmente nell’approccio con coloro che non appartengono al popolo eletto,e cercano, nell’unità, di guardare oltre gli usi e i costumi religiosi,pure nel rispetto delle tradizioni .Uniti, così parlano ai fedeli sparsi nelle Comunità :” E’ parso allo Spirito Santo e a noi..”.Pur nella ricerca discussa,essi sono incamminati verso l’unità. Infatti saranno tutti i popoli chiamati a lodare il Signore,saranno tutte le nazioni a gioire,e esse si rallegreranno perchè a tutti è aperta la porta della salvezza.
Un nuovo popolo,nato dal cuore di Cristo, si pone in cammino verso quella città che l’Apocalisse pone fondata su “dodici basamenti”,ed è illuminata dalla luce di Dio. Un popolo che Gesù pone nella linea dell’amore del Padre, e nel percorso tracciato dai suoi esempi, un popolo che è chiamato ad amare,e dimostrare di essere nell’amore con l’osservanza dei suoi comandamenti. Un popolo nel cui percorso,alla luce dell’amore, mostrerà all’umanità quale è il vero cammino della pace. Un popolo forse fragile per natura, spesso provato da difficoltà, dai nemici, tentato da messaggi di sirene strane ,e, che per non perdersi nel suo cammino ha bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo. Sarà appunto lo Spirito mandato dal Padre,a infondere in ogni comunità ,lo spirito di pace, a indicare, attraverso un sano discernimento, scelte da porre in atto, e a dare ad ognuno ,in particolare, la forza di essere misericordia con tutti,immettendo nell’animo di ognuno il seme del perdono, e che ci farà guardare avanti senza mai perdersi dinanzi alle difficoltà del momento, darà la forza ai discepoli di Cristo per anticipare il futuro e a garantirlo ai fratelli, seminando, ogni momento e in ogni dove, semi di la speranza senza tempo.
Un cristiano triste,che non vive nella gioia, rallegra il cuore del diavolo.
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Vangelo di DOMENICA VI DOPO PASQUA (1 maggio 2016) - Giovanni 14,23-29 - Commento di P. Pierluigi Mirra passionista
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