In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Commento
La Pentecoste che abbiamo celebrato domenica scorsa ci ha aperto gli occhi e il cuore sul mistero immenso di Dio,un mistero che ci avvolge da sempre,perché da Dio veniamo o a Dio stiamo ritornando, attraverso questo cammino ,più o meno breve, nel tempo, che chiamiamo esistenza. Mistero grande, infinito, quello di Dio,al quale possiamo solo accostarci e rimanere in contemplazione, nella nostra situazione di creature limitate e finite.
Il Mistero grande,infinito della Trinità,che la Chiesa celebra oggi,adorandolo e venerandolo, è un quasi volere chiudere e ricapitolare in questa solennità i misteri celebrati nella Pasqua e dopo la Pasqua.. Ma non possiamo non accostarci a questo Mistero, perchè Dio,conoscendo i nostri limiti di conoscenza, si è Lui rivelato nella sua grandezza,attraverso un verbo che egli ha per noi coniugato in tutto il suo significato,il verbo AMARE. “Il Dio lontano si è fatto vicino, ha posta la sua dimora in mezzo a noi..”, ripete un dolce canto. Infatti, Dio Padre si è rivelato a noi Dio-Creatore. Solo amandoci ,e volendo partecipare a noi il segreto della vita, che è proprio di Dio, egli ci ha creato,e ci ha resi partecipi di se.
Nella pienezza dei tempi,per ricucire lo strappo che il peccato originale, aveva inferto nel rapporto uomo-Dio, egli si è manifestato attraverso il Figlio suo,che, passato dalla carte dell’umanità ha preso il volto e la carne dell’uomo,ci ha riscattati ,ha ricucito lo strappo,morendo, ma vincendo con la sua resurrezione la morte,e poi si è messo a camminare con noi .E per restare con si è nascosto sotto le specie de pane e del vino nell’Eucarestia.
Lo Spirito,la terza Persona della SS.ma Trinità, è all’origine della Incarnazione del Verbo nel seno di Maria SS.ma, ma è anche inizio della nascita della grande famiglia di Dio, che è la Chiesa . Investendo con il vento e il fuoco gli Apostoli nel giorno della Pentecoste,egli anche oggi, continua ad animare la Chiesa,a sostenerla nelle tempeste del tempo,a ridarle luce nei momenti di possibili oscurità, ad essere sempre per essa il timoniere che guida nell’ottica dell’amore senza confini, la barca verso i lidi eterni
Il Mistero della Trinità, del Dio Uno e Trino,si è manifestato a noi, non solo, ma offre all’uomo di sempre la possibilità di entrare a fare parte di esso,attraverso l’adozione a figlio di chi crede.
Se facessimo un po’ di silenzio, arriverebbe più forte a noi la voce di Do
Vangelo di domenica della SOLENNITA’ DELLA SS.MA TRINITA’(22 maggio 2016) - Giovanni.16,12-15 - Commento di P. Pierluigi Mirra passionista
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