In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». (Giovanni 15,9-17)
COMMENTO
L’ Evangelista Giovanni definisce “Dio Amore”, e da questa dimensione che parte la Paternità e la Maternità di Dio per tutti gli uomini. E nel suo amore Dio non “non fa preferenze di persone e di popoli..”
Se ne accorge lo stesso Pietro che lo affermerà categoricamente dinanzi ai vari sentimenti religiosi che intendevano tenere legata la Chiesa nascente alle consuetudini ebraiche ,e lo afferma per l’esperienza fatta,nella casa di Cornelio,il centurione romano. E dovrà ammettere che i suoi erano pregiudizi, ritenendo che il solo popolo ebraico destinatario della salvezza apportata da Cristo nel progetto dell’amore grande di Dio Padre . E Giovanni nel brano della sua I Lettera sembra spalancare all’uomo un’ orizzonte di amore senza confine, che fa sentire l’uomo di ogni tempo e spazio abbracciato da Dio-Amore. Un dio che non aspetta ma prende l’iniziativa e va fino in fondo, e nel suo rapportarsi all’uomo ,non ammette ,ne usa riserve. Però è anche vero che Dio vuole renderci partecipi del suo amore, inserendoci in quella spirale stupenda che ci porta ad amare Lui e ad amarci tra di noi. Non si può vivere dell’amore e nell’amore di Dio, con il centimetro del cuore,Dio si ama tutto e sempre, senza riserve, come lui ci ha amato e ci ama.
Per noi, per questo suo “ amore folle”si è giocato il Figlio suo, dandolo a morte,perche , in quella morte l’uomo ritrovasse la dimensione vera e autentica del suo esistere.
Ma amore vuole amore ! Questo è il messaggio dell’amore, esso è come una calamita che ti attrae con forza.
E, presi in questo vortice stupendo, noi dobbiamo sentire l’esigenza di amare Dio, non con le solite chiacchiere e strani ragionamenti, ma mettendoci nella linea di azione che Dio ha tracciato per noi nel suo amore. L’osservanza dello stile di vita di Dio, mostrataci in Cristo, diventa la risposta a questo amore grande non solo,ma anche forte testimonianza per i fratelli, ai quali con la vita diciamo che noi, non solo abbiamo conosciuto Dio e il suo amore, ma siamo entrati nell’amore Dio,e in esso “siamo e ci muoviamo”.
Lo stile di vita di Cristo è stato sempre ispirato all’amore del Padre, così la vita delle Prime Comunità Cristiane, che dell’amore, che diventava poi condivisione anche dei beni, facevano la loro etichetta autentica di garanzia. E seppero dare una testimonianza talmente forte, da stupire e cambiare il mondo.. In una società come la nostra, dove si respira arrivismo, egoismo,indifferenza nei rapporti personali, sfiducia reciproca sia a livello verticale che orizzontale, è necessario, direi, ungente, che noi cristiani ci riappropriamo non solo del comandamento dell’amore, ma lo rendiamo vivo più che mai in uno stile di vita che ci facci a ritrovare nell’amore di Dio, e ci renda popolo unito nel cammino,che sente solo forte la spinta ad amare, sempre e dovunque. Un giovane che aveva letto il gesto di P.Massimiliano Kolbe, lasciando il buddismo per passare al Cristianesimo, affermò:” Voglio seguire la religione che, in mezzo a tanto egoismo,ha ancora il coraggio di proporre la carità!”
Commento di P Pierluigi Mirra passionista