Passione secondo Luca 22,14-23,56
La canonizzazione del Vangelo avviene sul Calvario, dinanzi a Cristo Crocifisso che ripete ciò che promette e che Giovanni ci riferisce” Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me!”
Ma oggi è la Domenica delle Palme, giorno che potremmo definire del trionfo sociale e religioso di Gesù-Messia nella città di Gerusalemme.Tutti, piccoli e grandi, lo acclamano come “Colui che viene nel nome del Signore”, l’”Inviato”, il “Messia”. Ma Gesù non si lascia tentare dal pensiero di fermarsi a questo giorno, a questo momento di gloria osannato,ma egli guarda lontano a ciò che nella settimana che verrà i suoi nemici gli stanno preparando. Il suo sguardo limpido si proietta lontano, e arriva lassù, sul Golgota,il monte fuori città, dove la sua avventura terrena avrà,in modo triste, la sua conclusione.
Non senza un perché,in questo giorno di trionfo, la Liturgia ci fa meditare la Passione di Gesù secondo Luca. Ma già il brano di Isaia accenna a ciò che il Servo di Yawe dovrà subire, chinando il dorso ai flagellatori,mentre Paolo Apostolo, nel brano di Lettera ai Filippesi, presenta la figura spirituale di Cristo, abbandonato al Padre,fino alla morte e alla morte di Croce. Il tutto poi si apre nella proiezione al terzo giorno dopo la Parasceve,quando tutto ciò che sofferenza, dolore, morte,lascerà il profumo del Signore Risorto nel sepolcro vuoto. La Domenica delle Palme apre a Cristo la sua “Settimana” da vivere nell’ottica del Padre, mentre a noi si chiede di vivere questa Settimana, detta “Santa”,facendo compagnia a Cristo nei suoi ultimi giorni terreni. In essa noi celebriamo i misteri della nostra salvezza,compiuti da Cristo, ce s’avvia a dire il “Tutto è compiuto” nel progetto del Padre. Viviamo intensamente la nostra partecipazione alla vita di Cristo,,dall’Osanna di oggi, al Crucifige di Venerdì,fino al “Tutto è compiuto” che chiude l’agonia di Gesù sul Calvario. Vogliamo ripetere a tutti l’esortazione di S.Andrea da Creta che, nel suo “Discorso delle Palme”, ci suggerisce:” Venite e andiamo incontro a Cristo che si avvicina spontaneamente alla venerabile e beata passione per compiere il mistero della nostra redenzione. Viene di sua spontanea volontà: è disceso dal cielo per farci salire lassù, al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominar<(cfr.Ef.1,21). Venne non per conquistare la gloria,non nello sfarzo e nella spettacolarità. Corriamo anche noi,insieme a colui che si affretta verso la Passione,e imitiamo coloro che gli andarono incontro. Non per stendere rami di ulivo o di palma,,ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi piedi le nostre persone.”
Commento di P. Pierluigi Mirra Passionista
Commento al Vangelo delle Palme . La Passione di Gesù (24 marzo 2013)
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