Il Vangelo della Domenica
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Il Signore continua a chiamare!...

Egli, avendo voluto salvare l’uomo attraverso l’uomo, ha bisogno anche dell’uomo stesso e di servirsi di lui perché il messaggio della salvezza arrivi a tutti, perché tutti possano essere salvati.

E quando chiama, pur rispettando la nostra libertà, vuole che il consenso sia sempre senza “ma”, e senza “se”, cioè senza riserve e compromessi, perché a chi lo segue Egli è sempre fedele nel mantenere la sua promessa.

Eliseo segue Elia! Un mantello gettato addosso ad Eliseo che arava i campi con numerosi buoi è la chiamata alla sequela. Come segno di assenso e anche di ringraziamento per la chiamata, Eliseo, dopo aver salutato i suoi oltre ad usare buoi e aratro per l’olocausto di ringraziamento, da il resto della carne macellata al popolo perché la mangiasse, e poi segue Elia.

Chiamati alla vocazione come gente libera nello spirito, nella seconda lettura l’Apostolo Paolo, scrivendo ai Galati, dice che di questo ne dobbiamo fare buon uso, cercando di non giocarci lo spirito, vendendoci ai desideri della carne ma, nella libertà, accettare e servire nell’amore di chi ci vive accanto, sempre desti per combattere e vincere le tentazioni del mondo e della carne che ci assillano e vogliono abdicate alla nostra vocazione spirituale.

Ancora decisione nella libertà chiede Gesù a color che vogliono seguirlo. Lui non da certezza di casa o di cibo, perché anche lui vive da nomade… E non accetta riserve e compromessi neppure l’attaccamento che può sembrare evidente agli affetti terreni. Colui che deve seguirlo deve lasciare ogni cosa, mettere mano all’aratro offertogli per preparare il terreno e seminare il bene e mai più voltarsi indietro, facendosi prendere dalla nostalgia del passato.

Le scelte per Cristo devono essere decise e radicali! Chi vuole seguire il Signore deve farlo nella libertà, con piena coscienza, accettando ogni pagina del Vangelo. Ogni indicazione della Legge donata da Dio e da vivere nell’amore.

Il Signore non accetta discepoli che sembrano mezze cartucce, condannate forse a fare cilecca. Ma gente con il cuore carico dell’ideale di Cristo, che lo seguono in libertà, senza ideali di sorta, rinunziando innanzitutto alla realtà che forse ci è più cara, “il nostro io”, disposti ad essere come lui, nomadi nello spirito; pronti a volte anche a non essere accettati, senza per questo condannare nessuno.

Decisi alla pazienza, pronti sempre alla fiducia e alla costanza, guardando sempre oltre: queste le caratteristiche di chi vuole seguire veramente il Signore.

Commento di Padre Pierluigi Mirra Passionista

 

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