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(Enzo Toscano) Juventus in festa per il suo 28° scudetto, ultima della stagione per definire la griglia Champions, ed il campo ha detto Udinese quale terza partecipante. E’ stato un bel campionato, ed alla fine la classifica rispetta giustamente l’equilibrio dei veri valori visti nelle trentotto giornate, aldilà degli inevitabili errori (vedi il gol del milanista Muntari non visto). Ma è onestamente impossibile contestare la squadra neo campione d’Italia che non ha perso neanche una partita, una difesa impenetrabile ed un blocco omogeneo creato da un allenatore cucito su misura per questa squadra. La Juve pare essere ritornata quella società un po snob, ma terribilmente efficiente sul campo, che i veterani della memoria del calcio ricordano. Una squadra operaia con connotati di qualità, dovuta principalmente ad una saggia disposizione e disponibilità al sacrificio dei calciatori, senza la presenza in squadra di nessuna arrogante primadonna. Onore quindi ai campioni d’Italia, e giusto posto d’onore per il Milan di Allegri, validissimo competitor ma che paga talune amnesie in sconfitte inattese, che hanno fatto la differenza. Sei partite perse sono tante per una squadra che punta al titolo, anche se rispetto ai bianconeri ha complessivamente una vittoria in più. Abbiamo nel corso di questo campionato più volte rimarcato una accertata debolezza del reparto difensivo, suo tallone d’Achille, non impeccabile quanto molto avanti negli anni. E qui che la società dovrà agire nell’imminente campagna di rafforzamento. Quindi arriva il terzo posto all’Udinese, che battendo in Sicilia il Catania stacca implacabilmente nell’ordine Lazio, Napoli ed Inter, che dovranno accontentarsi dell’Europa League. Anche qui oggettivamente e complessivamente l’Udinese merita la terza posizione, avendo pienamente rispettato quella sua qualitativamente alta peculiarità, fatta di un campionato (tranne una pausa di due settimane) all’insegna del gioco spettacolare e brillante, confezionato all’attacco da quel goleador di razza che è Di Natale, straordinario ed implacabile nella sua massima efficienza. Basta solo ricordare, per ulteriore merito, che la società friulana, in ottemperanza al suo credo di sano bilancio, aveva ceduto in estate fuoriclasse del calibro di Sanchez ed Inler, rimpiazzati come da costume, da semisconosciuti ma alla fine ottime rivelazioni. Storia più complessa quella del Napoli, che ha pagato forse più del dovuto, amnesie di una difesa più volte messa sotto processo. Cavani ed Hamsik hanno perfezionato un ottimo campionato, dove spesso il Napoli ha messo in mostra un gioco di squisita fattura, fatto di profonde ripartenze, con i tre gioielli avanzati che hanno la più delle volte concretizzato e reso brillante la conclusione finale. E’ mancata alla squadra di Mazzarri una panchina lunga e soprattutto di qualità, assolutamente indispensabili se si vogliono raggiungere mete più ambiziose. La Lazio è quella che, a mio giudizio, ha fatto il miglior risultato, tenendo presente la rosa ed il contesto, quello che nel mercato si chiama rapporto tra qualità e prezzo. Società che ad un certo punto si è avvitata in una stucchevole quanto bizzarra polemica interna, tra società, tifosi ed allenatore, quel Reja a cui si deve tutta la grande maestria di una guida tecnica di eccellente esperienza e pragmaticità. Il resto l’ha fatto una sicuramente buonissima squadra, fotocopia caratteriale del suo allenatore. L’Inter porta a casa una poco onorevole posizione per il suo blasone, con obbligo di preliminari in piena estate, per l’accesso alla Europa League. Tutto quello che si poteva dire sul suo conto si è detto, ed in quantità altamente industriali. Squadra appagata, vecchia, da rifondare a suo tempo dopo l’era Mourinho, messa in mano ad allenatori sbagliati perché tutti di ripiego rispetto ai programmi. Pochi i giovani e di modesta qualità. Alcuni fallimenti pieni (Forlan e Zarate, gia da chi scrive ampiamente preannunciati), e società poco amata andando in giro, forse per la completa assenza di calciatori italiani. Stramaccioni, nuovissimo e giovanissimo tecnico, messo su dalla primavera per sostituire Ranieri e poi confermato, può essere la novità, ma attenzione, ha la concreta possibilità di subire una rapida “bruciatura”, molto dovuta alla giovanissima età e scarsa esperienza. Un po’ come è avvenuto per lo spagnolo Luis Enrique, anche lui giovane tecnico della Roma, che non ha potuto portare a compimento un piazzamento onorevole per la sua squadra in ottica coppe europee, pur dando dimostrazione di sicura padronanza della materia calcio, facendo giocare la Roma in maniera brillante, con una covata di giovanissimi e bravi calciatori. Ma l’inesperienza sua e di parte dei ragazzi, oltre ad un modulo Zemaniano che non sempre premia se non lo si pratica con svizzera precisione, lo ha portato alla partenza da Roma. Ma di lui sentiremo sicuramente parlare in futuro. Campionato eccellente, considerato la qualità, per Parma, Bologna, Atalanta, Catania e Chievo. Deludono moltissimo Palermo e Fiorentina, ed in parte Genoa e Cagliari. Finiscono in B Cesena, Novara e Lecce. Giornata di commoventi addii per alcuni grandissimi campioni che lasciano il calcio, definitivamente o in Italia. Un arrivederci, aspettandoli sotto altra veste, ed un immenso ringraziamento a Del Piero, Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf, Di Vaio. Terminato il campionato, si inizia con la preparazione agli Europei di calcio. Di seguito le convocazioni di Prandelli. Finisce qui, ma attenzione: lo scandalo scommesse, con i tantissimi deferimenti in corso, potrà portare ad un terremoto nel calcio, con nuove ed inimmaginabili classifiche finali. Vedremo. I convocati di Prandelli: PORTIERI: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris St. Germain), Viviano (Palermo) DIFENSORI: Abate (Milan), Astori (Cagliari), Balzaretti (Palermo), Barzagli (Juventus), Bocchetti (Rubin Kazan), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit San Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter) CENTROCAMPISTI: Cigarini (Atalanta), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Giaccherini (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Paris St. Germain), Nocerino (Milan), Pirlo (Juventus),Schelotto (Atalanta), Verratti (Pescara) ATTACCANTI: Balotelli (Manchester City), Borini (Roma), Cassano (Milan), Destro (Siena), Di Natale (Udinese), Giovinco (Parma).

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