EDITORIALI
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(Antonio Gaudiano) - Le misure per la crescita passano solo attraverso la riduzione delle tasse a carico dei cittadini e delle imprese. Da qui non si sfugge. Se non si rimettono i soldi nelle tasche degli italiani e non li si invita a spenderli, difficilmente usciremo da questa spirale negativa che ci sta portando verso il fondo. Proprio nei momenti di crisi (sembra strano, ma è così) si dovrebbe spendere di più. Più si spende, più aumenta la domanda di beni, più le aziende producono, più aumenta l’occupazione.  Ma per spenderli i soldi bisogna averli, ma soprattutto bisogna avere più fiducia nel futuro.

Una crisi ‘generata’ dalla finanza, non può essere fatta pagare totalmente alle famiglie. Intanto, due cose, in modo particolare,  non ci tornano.

Le banche hanno ricevuto crediti agevolatissimi dalla BCE (all’ 1%) che avrebbero dovuto favorire il conferimento di finanziamenti alle aziende, per ridare loro ossigeno. Ma ciò non è avvenuto. Le banche invece sono andate in senso inverso, attuando una stretta creditizia, facendo ‘passare’ solo in minima parte ciò che avevano ricevuto dall’Europa. E il governo sostanzialmente nulla ha fatto per ‘costringere’ gli istituti bancari a concedere crediti alle imprese. Nulla di nulla anche sul fronte dei partiti: tranne qualche ‘timido’ accenno da parte di Casini, per il resto tutti si sono girati dall’altra parte.

L’emendamento per il quale i premi assicurativi avrebbero dovuto essere identici sia a Nord che a Sud, non è passato (sarebbe meglio dire che le Compagnie non l’hanno fatto passare). E così l’RCA (che è obbligatoria!) a Sud continuerà a costare il doppio rispetto al Nord. La circostanza è che a Sud ci sarebbe un’ elevata percentuale di sinistri fasulli, non può giustificare questa diseguaglianza, che riteniamo assolutamente incostituzionale. E’ più semplice per le Compagnie raddoppiare i premi assicurativi a carico degli automobilisti meridionali, che non approntare strumenti tesi a smascherare i falsi sinistri.

Siamo assolutamente favorevoli all’introduzione della compensazione crediti/debiti nei rapporti  contribuente / Stato. Una proposta che è stata fatta propria dal segretario del PDL Angelino Alfano. Se un contribuente vanta rispettivamente un credito nei confronti dello Stato e tuttavia è a sua volta debitore, potrà richiedere di compensare il suo credito con il debito, magari pagandola sola differenza, ovvero (se la compensazione sia a lui favorevole) pretendendo dallo Stato il pagamento in suo favore della differenza.

Oggi questa operazione non è possibile, ma sarebbe buona cosa prevederla per legge. 

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